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TNT protagonista nei prodotti per l’igiene intima femminile

Il ruolo del tessuto non tessuto nell’igiene intima femminile

Il mercato dell’igiene intima femminile si è ampliato molto negli ultimi anni, andando ben al di là dei classici prodotti per il ciclo mestruale.

Questo ha portato alla nascita di nuove aziende e fornitori di servizi per donne che offrono, oltre alla normale cura della persona, un benessere fisico e mentale.

igiene intima femminile

La maggiore attenzione, combinata con la crescente consapevolezza verso la sostenibilità, sta creando sempre più opzioni per le consumatrici.

In quale direzione ci porta questo?

Apre a nuove possibilità all’interno di una categoria che in precedenza aveva visto ben poche innovazioni.

Anche grazie all’introduzione del tessuto non tessuto.

Le tradizionali aziende di prodotti per igiene intima femminile si stanno infatti concentrando su un quadro più ampio, che va dalla salute delle donne all’eco sostenibilità.

igiene intima femminile: l’impegno concreto delle aziende

Essity ad esempio ha affermato il suo impegno ad aiutare le donne in menopausa lanciando il marchio Issviva volto a sensibilizzare e rompere il tabù che circonda questa transizione che colpisce milioni di donne in tutto il mondo.

La gamma di prodotti Issviva comprende vitamine, minerali, integratori e prodotti per l’igiene intima che completano gli attuali marchi di Essity per l’incontinenza e la cura della donna.

Susan Illefski-Janois di Essity ha recentemente discusso dei nuovi formati di prodotti nel mercato dell’igiene intima femminile alla Outlook conference di EDANA a Malta.

“Penso che il TNT sia utile per le imprese perché porta ad un consumo più sostenibile”, afferma. “Mi aspetto che il mercato avrà presto prodotti per l’igiene femminile usa e getta e riutilizzabili”.

Prosegue dicendo “I tamponi e gli assorbenti sono stati sviluppati circa 100 anni fa e fino a poco tempo fa non c’era una vera innovazione nella cura femminile”, e aggiunge. “Ora stiamo dando delle scelte alle donne. Le donne vogliono cose che siano migliori per il loro corpo, funzionino meglio, si adattino meglio e siano migliori per l’ambiente”.

Riutilizzare (per ridurre gli sprechi) durante l’igiene quotidiana

Ma non solo nuovi prodotti dato che le aziende cercano di fornire alle donne l’intero spettro delle esigenze sanitarie.

Quindi la sostenibilità continua a essere al primo posto (e trainante in molti settori).

Questi sforzi sono guidati non solo dalla domanda dei consumatori, ma anche dalle direttive dei rivenditori e persino dalla legge.

E le aziende hanno risposto, adottando un approccio che parte dal ciclo di vita del prodotto, dall’imballaggio alla catena di approvvigionamento, per raggiungere gli obiettivi di economia circolare.

Gli sforzi per rendere i prodotti femminili più sostenibili hanno portato importanti innovazioni come le mutandine riutilizzabili in TNT.

  • Le nuove tecnologie.
  • L’introduzione del tessuto non tessuto.
  • L’innovazione nelle fibre assorbenti.

Hanno consentito a questi prodotti di essere efficaci nel prevenire perdite e odori (quanto e forse più) dei prodotti monouso, con un impatto ambientale minore.

La pulizia intima quanto incide sull’ambiente?

Un assorbente usa e getta impiega dai 500 agli 800 anni per biodegradarsi e ogni anno 20 miliardi di assorbenti e tamponi vengono aggiunti alle discariche soltanto negli Stati Uniti.

Al contrario, gli indumenti riutilizzabili di tessuto non tessuto, se mantenuti adeguatamente, possono durare fino a due anni o più.

È proprio l’introduzione su vasta scala del TNT che ha aiutato altre aziende a sviluppare prodotti interessanti, come Proof, che con la sua nuova linea di biancheria intima ha introdotto uno slip a prova di perdite ad alto potere assorbente.

Il prodotto ha anche una storia personale: le fondatrici di Proof, un trio di sorelle, attribuiscono alla lotta contro l’incontinenza della madre l’ispirazione chiave per il loro prodotto.

L’obiettivo è creare reali alternative per le donne che lottano per gestire il ciclo, problemi postpartum, incontinenza e altro ancora.

“È stato terribile. Non ci sono abbastanza opzioni per le donne con queste condizioni”, ha affermato la CEO di Proof e co-fondatrice Jodi Caden.

Continua affermando che “La tecnologia assorbente è davvero l’ingrediente segreto del prodotto, utilizzando più strati sottili”.

La tecnologia, amica dei prodotti per l’igiene riutilizzabili

Questa tecnologia, alla base dei prodotti per l’igiene riutilizzabili, varia da marchio a marchio, e i produttori tendono a mantenere segreta l’innovazione.

Tuttavia, le aziende produttrici di tessuto non tessuto segnalano che sono proprio queste le tecnologie che hanno contribuito a far crescere la categoria.

Un’altra azienda che ha guardato al TNT per introdurre nuovi prodotti per l’igiene intima femminile è la tedesca Kelheim Fibers, senza dimenticare che anche un colosso come Nike ha occhi puntati sul tessuto non tessuto.

Hanno infatti collaborato con diversi partner nel mercato dei prodotti assorbenti per sviluppare prodotti riutilizzabili a base di tessuto non tessuto.

In collaborazione con un team di progettazione locale, Kelheim ha recentemente sviluppato un nucleo assorbente per un sistema di pannolini per bambini riutilizzabili.

Qual è la particolarità che li differenzia dai sistemi assorbenti tradizionali?

Usano una combinazione di tecnologie agugliate e termosaldate con fibre di viscosa trilobale.

L’agugliatura offre a entrambi i tipi di fibre più spazio per assorbire liquidi e maggiori volumi di stoccaggio, mentre il legame termico offre minor ingombro e più resistenza, consentendo al TNT di essere completamente lavabile.

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