Produzione TNT. Come si produce il tessuto non tessuto
Il tessuto non tessuto viene genericamente definito come una struttura a rete tenuta insieme aggrovigliando le fibre meccanicamente, fondendole termicamente o legandole chimicamente. Il TNT è definito in modo più preciso da vari enti, tra i più citati c’è la definizione dell’International Nonwovens & Disposables Association (INDA): il TNT è un foglio, un nastro o un batuffolo di fibre o filamenti naturali e/o artificiali, esclusa la carta, non convertito in filati, legati l’un l’altro mediante una tra le seguenti 5 soluzioni:
- Aggiunta di un adesivo.
- Fusione termica delle fibre l’una con l’altra.
- Fusione delle fibre, prima sciogliendole e poi risolidificandone le superfici.
- Creazione di grovigli o ciuffi tra le fibre.
- Cucitura delle fibre o dei filamenti.
Il TNT non viene realizzato mediante tessitura o lavorazione a maglia, e non richiede la conversione delle fibre in filati.
I vari settori in cui viene impiegato il tessuto non tessuto
La sua indole monouso e la sua alta resistenza lo rendono utilizzatissimo in numerose applicazioni nei campi più disparati, tra cui:
Prodotti per l’igiene e cura personale
- Pannolini per bambini;
- Prodotti per l’incontinenza degli adulti;
- Salviette umidificate;
- Teli chirurgici;
- Coperture;
- Cartucce per liquidi;
- Filtri a sacco;
- Maschere per il viso.
Prodotti per le industrie
- Filtri per l’aria condizionata;
- Stabilizzatori del suolo e sottostrato stradale;
- Controllo dell’erosione;
- Rivestimenti e tappezzerie per automobili;
- Sistemi di drenaggio;
- Isolamento (imbottitura in fibra di vetro).
Prodotti per la casa
- Guanciali;
- Cuscini e imbottiture per tappezzeria;
- Retro di tappeti;
- Rivestimenti per la casa;
- Indumenti usa e getta (copri piedi, tute).
TESSUTO NON TESSUTO PRODUZIONE
La produzione TNT, conosciuto anche con il termine di tessuto non tessuto può essere descritta in termini semplici come una serie di fasi di produzione che consistono nella formazione di un tessuto fibroso, nell’aggrovigliamento o nell’unione delle fibre all’interno di esso per conferire integrità meccanica alla struttura e nel rifinire o trasformare il tessuto per conferigli alcune proprietà speciali specificate dal cliente. Le fasi di produzione sono le seguenti:
Formazione del tessuto fibroso
Le caratteristiche del tessuto fibroso sono un fattore determinante delle proprietà fisiche del prodotto finale. La scelta dei metodi per formarlo è determinata dalla lunghezza delle fibre: all’inizio si utilizzava un processo di cardatura tessile, mentre la formazione di tessuto da fibre corte era basata su un processo simile alla fabbricazione della carta. Queste tecnologie sono ancora in uso, ma parallelamente sono stati sviluppati metodi più avanzati, meno costosi e che offrono migliori risultati.
Incollaggio
Tuttavia, i nastri fibrosi hanno poca resistenza meccanica ed è necessario un ulteriore passo, quello dell’incollaggio, per formare un tessuto che abbia proprietà soddisfacenti.
Ci sono vari tipi di incollaggio, tra cui la punzonatura ad ago, in cui si incastrano meccanicamente le fibre attraverso il nastro. Gli aghi appuntiti, montati su una tavola, perforano le fibre nel nastro e poi vengono ritirati lasciando le fibre aggrovigliate. Gli aghi vengono distanziati in modo che abbiano una disposizione non allineata, e sono progettati per rilasciare la fibra quando la tavola viene ritirata.
La cucitura a maglia è un altro metodo per consolidare i nastri fibrosi; questa tecnica viene usata per produrre TNT utile all’arredamento per la casa, ma anche per sacchetti sottovuoto, geotessili e le fodere. In molte applicazioni il TNT cucito sta prendendo il posto dei tessuti normali perché più veloce da produrre e, quindi, con un costo di produzione notevolmente inferiore.
L’incollaggio termico è invece un processo che usa il calore per unire o stabilizzare una struttura a nastro costituita da una fibra termoplastica. Tutte le parti delle fibre fungono da leganti termici, eliminando così l’uso di leganti in lattice o resina. L’incollaggio termico è il metodo principale utilizzato dall’industria della copertura per i pannolini per bambini, ad esempio. Il nastro di fibre viene fatto passare tra rulli calandrati riscaldati, dove il nastro viene unito.
L’incollaggio chimico è infine un processo di incollaggio di un nastro per mezzo di una sostanza chimica, ed è uno dei metodi più comuni: del legante chimico viene applicato al nastro e poi polimerizzato. Il legante più comunemente usato è il lattice, perché è economico, facile da applicare e molto efficace.
Finitura e trasformazione
La finitura e la trasformazione del TNT sono le ultime operazioni eseguite prima che venga consegnato al cliente. Rifinire significa includere all’interno della catena produttiva operazioni come spalmatura e laminazione, calandratura e goffratura per conferire particolari proprietà superficiali, trattamenti per modificare le proprietà di resistenza all’acqua, trattamenti chimici a umido per conferire proprietà antistatiche, antimicrobiche, proprietà ignifughe ecc.
Dopo aver terminato, di solito il tessuto viene tagliato alla larghezza specificata dal cliente e avvolto in rotoli, pronti per la spedizione.